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Chi sono i nomadi digitali

Chi sono i nomadi digitali?

Nomadi digitali, la professione più ambita del ventunesimo secolo.

Sempre più giovani d’oggi vogliono intraprendere questa strada nella loro vita professionale, ma di cosa si tratta esattamente? Come forse avete già capito, non stiamo parlando di nomadi che vivono sulle tende o roulotte, ma di persone che per svolgere la propria professione necessitano solamente di un computer portatile e di una connessione internet, in altre parole non sono legati ad alcun luogo fisso come il tradizionale ufficio. Secondo una recente indagine, la maggior parte di questi lavoratori appartengono al settore IT, svolgendo lavori come: grafic designer, copywriter o traduttori, social media manager, esperti di digital marketing, e-commerce e dropshipping, sviluppatori di software e app, influencer o travel blogger.

Anche se quelle appena elencate sono le mansioni più frequenti, c’è una crescente quota di posizioni tradizionali come ingegneri, contabili, economisti, architetti, che si stanno spostando sullo stile nomade, dopo essersi assicurati una buona base di clienti fedeli.

Oltre al settore, un altro fatto predominante è l’età, secondo un altro studio condotto negli ultimi anni, più della metà dei digital nomad sono sotto i 50 anni, e la stragrande maggioranza si aggira attorno ai 30. Una popolazione di nomadi giovani insomma, una nuova classe di lavoratori che preferisce organizzare il lavoro attorno alla propria vita e non il contrario. Perché, appunto, come vedremo ora, fare il nomade digitale non è tanto una scelta professionale, quanto un vero e proprio stile di vita.

Come diventare un nomade digitale

Esse nomadi digitali non è un lavoro semplice. Essenzialmente tre sono i principi da rispettare per far parte di questo mondo: essere bravi e specializzati nel proprio lavoro, avere una solida clientela di base, essere disposti ad uno stile di vita non tradizionale.

Per lavorare da remoto è necessario prima di tutto essere in grado di autopromuoversi sul mercato in modo tale da trovare clienti che supporteranno il vostro stile di vita. Per far ciò è necessario produrre valore per coloro che vi danno lavoro, in altre parole bisogna essere bravi in ciò che si fa e specializzati nella propria nicchia di mercato. Pensare di fare i bagagli e trasferirsi senza meta in giro per il globo non è consigliabile per chi non ha le skill necessarie, queste abilità sono da sviluppare prima di partire, oltre al fatto di crearsi una solida clientela base che supporti i costi essenziali e che vi permetta di guadagnare il minimo per mantenervi. Proprio cosi, questo particolare stile di vita ti regala una serie di libertà non comuni per i tradizionali lavoratori: orari di lavoro flessibili e nessun impegno a lungo termine, come il mutuo per la casa o le rate per la macchina. Questo perché si presume che chi decide di passare la propria vita in viaggio non si soffermi su un luogo ma resti in affitto momentaneo su vari appartamenti e per lo stesso motivo, non si impegni a comprare un mezzo particolarmente costoso. C’è anche da dire però che questi nomadi, in altre parole freelancer, con il loro stile di vita movimentato incontrano costi e guadagni molto variabili, spesso può accadere che le entrate di un mese sono estremamente elevate e quelle del mese successivo sono decisamente inferiori, stesso ragionamento può essere applicato ai costi in base a dove si va a vivere. Per le ragioni appena elencate è dunque consigliabile se non necessario, assicurarsi di avere dei clienti fedeli e sicuri che permettano delle entrate fisse, dopo di che si potrà prendere in considerazione l’idea di partire e gli altri clienti verranno trovati in viaggio.

Quali sono le differenze tra nomadi digitali e lavoro tradizionale?

Chi svolge un lavoro tradizionale è soggiogato dei tempi e ritmi della propria azienda, questo vale sia per l’orario giornaliero, il tipico “nine to five”, sia per quanto riguarda le vacanze. Questo obbliga le persone comuni ad aspettare il weekend per viaggi vicino casa e le ferie lunghe per i viaggi più elaborati e distanti. E qui notiamo la più importante differenza con i digital nomad, loro possono scegliere in che condizioni lavorare, dove farlo e con che tempistiche, questa indipendenza da pieno controllo sul proprio tempo.

Come detto in precedenza, per questi nomadi, il lavoro è in funzione della loro vita e non il contrario. Il lavoro è il mezzo attraverso il quale finanziare propri hobby e passioni, i propri impegni, le relazioni personali e le proprie scadenze.

Uno svantaggio? Molte persone lavorano tutta la vita per raggiungere la pensione e rilassarsi poi gli ultimi anni della propria vita. Se un nomade digitale non mette da parte una buona dose di risparmi è probabile che si trovi a lavorare per più tempo, ma tutto questo alla fine dipende da persona a persona, e da come ognuno di noi decide di vivere la propria vita.

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