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Un caso esemplare nello scenario web-mobile

La diffusione di internet in Italia è capillare: sono 40 milioni gli italiani che accedono alla rete nel nostro paese, con un incremento di più del 5% annuo (nell’ultimo triennio) secondo le statistiche. Nel 2014 si è affermato il primato del mobile nella fruizione quotidiana di internet, con 16,4 milioni di utenti on-line per 1 ora e 44 minuti, con il 59% del tempo totale speso on-line generato dalla fruizione delle applicazioni per devices mobili.

Smartphone e tablet stanno diventando cioè i punti di accesso privilegiati per navigare, soprattutto nella fascia dei consumatori giovani. Per le aziende che si contendono lo spazio del web, investire nello sviluppo del proprio portale sull’internet mobile è qualcosa di più che un’opzione. È un imperativo categorico, senza rispettare il quale si verrà sicuramente esclusi dal mercato.

Le cifre del consumo dati parlano insomma di un settore in piena evoluzione, da affrontare con la dovuta preparazione e ricerca. È davvero probabile che nel medio-lungo periodo questo trend accelleri, e vedremo la navigazione on-line trasfersi dalle scrivanie e dal salotto alle poltrone dei bar e alle panchine dei giardini.

Bakeca.it, uno dei principali portali di annunci italiano, in occasione del suo decimo compleanno, ha operato proprio in tal senso. Il suo è un esempio della situazione appena descritta. Per festeggiarsi, Bakeca ha lanciato il nuovo sito per il web mobile. Un bel regalo per sé e per gli utenti, che si attestano sopra i 300mila al giorno. La grafica è stata revisionata, cercando di ottimizzare il portale che, tramite smarthpone e tablet, copre oggi il 65% del traffico. Il sito è stato riprogettato dando priorità assoluta ai bisogni-utente: la necessità di pubblicare rapidamente un annuncio e, viceversa, di trovare in poco tempo ciò che si cerca. Resta invariato solo ciò che già funzionava, e sul quale perciò non era necessario mettere mano.

La navigazione per aree geografiche permette di riferirsi a un contesto spaziale prossimo, la divisione in categorie plurime affina la ricerca rendendola funzionale.

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